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Si può evitare che la frustrazione si trasformi in violenza?

Massimo Lattanzi, psicologo italiano, gestisce da anni centinaia di casi di stalker, ha infatti creato l’Osservatorio nazionale stalker.

stalkerQui coordina medici e specialisti per affrontare ogni tipo di patologia e indicare percorsi adeguati di cura obbligatori (stabilito dal protocollo di Milano) per uscire dal tunnel della violenza. Spiega infatti lo psicologo che: “Uno dei punti di forza della riabilitazione sono i Test per la valutazione della personalità e delle relazioni con le figure genitoriali. Gli studi hanno evidenziato come la trasmissione generazionale delle ferite dolorose non elaborate e una correlazione quasi lineare nella scelta del partner intimo portatore a sua volta di almeno una ferita dolorosa non elaborata, può portare spesso a strutturare relazioni disfunzionali e violente”.
I risultati sono visibili dai dati trasmessi dall’Osservatorio che dimostrano che il 70% dei casi in cui gli uomini accettano di curarsi non ripetono i comportamenti persecutori o violenti.
Tutto ciò dimostra che soltanto una vera attività di prevenzione può limitare le aggressioni, lavorando proprio sul controllo e sulla gestione delle emozioni. Percorsi di prevenzione con le stesse finalità dovrebbero essere applicate a tutto il settore scolastico, sia con corsi di formazione e informazione per adulti, sia con sensibilizzazione sulle seguenti tematiche per i più giovani. Anche il Progetto Fair Play lavora da anni nelle scuole per insegnare ai ragazzi il miglior modo per gestire le emozioni, così da non scaturire in comportamenti antisociali, con specifico riferimento agli atti di bullismo, cyberbullismo e violenza di genere.