Questo fine settimana, a Pisa, si è svolta la prima edizione di “Bimbi dei Miracoli”, con lo scopo di sensibilizzare le famiglie, e non solo, sulle tematiche adolescenziali e pre-adolescenziali.
Anche Paim, cooperativa sociale che opera sul territorio toscano, ha partecipato con il Progetto Fair Play all'iniziativa, nella giornata del 26 gennaio. Si è aperto in questa occasione un confronto tra le istituzioni, rappresentate da Rosanna Cardia, assessora delle Politiche socio-educative e scolastiche, e i professionisti del settore, come la Dottoressa Simona Cotroneo, Psicoterapeuta e responsabile del Progetto Fair Play, con la finalità di indagare come il cambiamento dei valori all'interno della società occidentale abbia influenzato le nuove generazioni, e la relazione che queste hanno con gli adulti e con i coetanei.
Durante il dibattito, mediato dal Dottor Giuseppe Cecchi, professore dell'Università di Pisa e responsabile delle Risorse Umane, sono emersi varie argomentazioni interessanti per l'analisi degli aspetti, sia positivi che negativi, dell'adolescenza, come la creazione della propria identità, o la relazione con il gruppo dei pari, necessaria anche questa per la stessa formazione della personalità. Tutto questo, tenendo conto della conflittualità che possono vivere i ragazzi in un periodo di transizione come appunto l'adolescenza: si è infatti fatto riferimento durante il confronto, agli atti di vandalismo avvenuti all'Istituto comprensivo Matteotti di Pisa, dove alcuni ragazzi, studenti stessi della scuola, hanno distrutto e fatto danni che ammontano a una cifra pari a venti mila euro. Il motivo reale del malessere che ha mosso questi studenti forse non lo sapremo mai, ma tutti questi avvenimenti potrebbero essere riconducibili ad un'assenza di attenzioni adeguate verso questi giovani, sia da parte delle famiglie che delle istituzioni, e più in generale da parte della società.
L'unica soluzione possibile, con effetti sul breve e lungo periodo, che possa migliorare le condizioni di disagio vissute dai ragazzi è la prevenzione all'interno delle scuole, sia primarie che secondarie, tramite percorsi o progetti in cui gli studenti possano confrontarsi e imparare a controllare le proprie esperienze emozionali; si parla infatti di intelligenza emotiva per indicare la capacità di riconoscere e gestire, in modo consapevole, le proprie e altrui emozioni. La prevenzione ha infatti lo scopo di salvaguardare le situazione a rischio, limitando i danni nel futuro e stimolando i giovani, tramite giochi di classe e di gruppo in generale, ad essere consapevoli di loro stessi e del loro ruolo in questa società, cosicché non si ritrovino a compiere atti o azioni violente verso se stessi, gli altri, o come avvenuto nel caso prima citato del Matteotti, verso il bene comune.