Stabilire legami emotivi è un aspetto critico e importantissimo nella vita di ognuno di noi. Nell’infanzia e nella fanciullezza i legami emotivi fondamentali sono prevalentemente nel contesto familiare.
In questo periodo si bilanciano la ricerca delle figure di attaccamento principali con la ricerca della novità e l’esplorazione dell’ambiente circostante. Per l’individuazione del sé, questi ultimi processi diventano sempre più fondamentali ed indispensabili. Ecco che, quando sono a scuola o a fare sport, necessito di identificarmi in un qualche stile cognitivo, condotta, caratteristica che mi aiuti a capire come sono rispetto all’altro. Per fare questo è di vitale importanza il gruppo dei pari. Le dinamiche di gruppo permettono a ciascun membro di capire in che ruolo si sente maggiormente a suo agio, ad esempio ci sono individui con forti caratteristiche di leadership orientata alla risoluzione del compito, altri che fungono da mediatori in quanto allentano le tensioni emotive del gruppo. Sapere che qualcuno nel mondo sta condividendo un’esperienza simile alla nostra ci fa sentire meno soli, ci aiuta alla condivisione delle nostre esperienze interne, in sostanza aiuta l’adattamento, ci fa sentire “adattati” e accettati. Abbiamo bisogno di riconoscerci in qualcosa e il nostro rapporto coi pari è un’opportunità.
“Un adolescente disse: Parlaci dell’Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
È la vostra mensa e
il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.
Quando l’amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione,
né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell’amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e
viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall’amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi si
a nell’amicizia altro scopo che l’approfondimento dello spirito.
Poiché l’amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore,
ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.
E il meglio di voi sia per l’amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell’amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.”
Kahlil Gibran