Cercare di capire cosa succede nel magico e lontano mondo degli adolescenti è la prima causa di emicrania nell’adulto medio o almeno così mi sembra, quando cerco di districarmi fra la giungla di problemi che il mondo di adesso ci pone.
La quotidianità e la cultura di chi è nato dopo il 2000 sembrano imparagonabili e imperscrutabili a chi solo è nato 10 anni prima, creare un ponte di comunicazione fra generazioni sembra quasi impossibile.
Il disagio giovanile è un fenomeno sociale complesso, che ha radici nell’industrializzazione, nella caduta della rigidità di ruoli, nell’uso delle nuove tecnologie e di molte altre dinamiche che stanno determinando un vero proprio shift del paradigma culturale di riferimento.
Dipendenze da sostanze, disturbi alimentari, dipendenze affettive, bullismo, violenza di genere, cyberbullismo, disgregazione famigliare, sono tutti problemi e paure quotidiane per chi ha a che fare con un adolescente oggi.
Per cercare di conoscere meglio queste dinamiche e per offrire sostegno a tutte le parti in gioco è nato il progetto Fair play.
Le nostre attività sono numerose, dallo sportello d’ascolto presso le Officine Garibaldi a percorsi di sensibilizzazione nelle classi, fino al convegno di venerdì 16 e sabato 17 novembre, “RispettiAMOci, Le donne, i giovani e la violenza: quali prospettive?” dove parleremo di bullismo, cyberbullismo e delle dinamiche relazionali che sottendono.
Il bullismo è un fenomeno relazionale di vittimizzazione reiterata, ovvero uno studente è oggetto di azioni di bullismo quando ripetutamente viene esposto ad azioni offensive messe in atto da uno o più compagni.
Definiamo come bullo il soggetto che compie la violenza, sia essa fisica o verbale, in modo intenzionale e in un vasto lasso di tempo. Mentre definiamo come vittima chi subisce il comportamento prevaricante.
Ma, nella realtà, è così semplice definire chi riceve e chi subisce? E i compagni di classe che non partecipano al gioco se non come spettatori, hanno un ruolo importante? Da questa definizione tecnica, come si fa a comprendere cosa succede nelle relazioni e nelle emozioni delle persone in scena?
La dott.ssa Cotroneo, psicologa e psicoterapeuta, responsabile del progetto Fair play, ne parlerà nel suo intervento “Il bullismo come fenomeno relazionale di gruppo”, cercando di spiegare come il bullismo non sia un tipo di relazione violenta fra due persone, bensì l’espressione di una dinamica di gruppo complessa e riconoscibile.
Dalla definizione si possono evincere tre principali caratteristiche dei fenomeni di bullismo: intenzionalità, sbilanciamento di potere e persistenza. Dimensioni che sorreggono un'altra dinamica di violenza, forse più nascosta, ovvero il cyberbullismo.
Estremamente diffuso, può sostenere episodi di bullismo classico o essere un incubo di per sé. Consiste infatti in quegli atti di molestia, ripetuti nel tempo e con intenzione, ma tramite mezzi elettronici. La particolarità è che lo sbilanciamento di potere è dato dall’anonimato consentito dai social e dall’indebolimento delle remore sociali che ne consegue, quindi a una maggiore aggressività. Inoltre, online, sono assenti i limiti spazio-temporali: è difficile fuggire e trovare momenti di pace dalla violenza, se questa può seguirti ovunque tu sia.
Non è un pugno o una diceria a colpire, sono l’immediatezza e l’espansione della notizia a ferire l’identità del ragazzo o della ragazza esposti ai cyberbulli.
Come fare per difendersi in questi casi? È poi così vero che l’anonimato in rete è totale? Come far capire ai ragazzi che quel che succede online ha pesanti ricadute nella vita reale?
Non è semplice parlarne, i nostri ragazzi sono nati quando i social già esistevano, per loro sono come l’acqua per i pesci, mentre per chi è più grande sono qualcosa che si è aggiunto poi, senza essere parte fondamentale di ogni tipo di relazione.
Insomma, le domande sono tante, i temi complessi ed è per questo che abbiamo lavorato al convegno RispettiAMOci: per parlarne insieme e per fornire informazioni che possano essere utili nella vita di tutti i giorni.
Se siete curiosi e desiderate saperne di più, vi aspettiamo il 16 e 17 novembre alle Officine Garibaldi, via V. Gioberti, 39, Pisa.
L’evento è gratuito ma è necessaria la prenotazione su EventBrite (http://bit.ly/rispettiamoci).
Foto: “Un ritratto sulla sedia rossa del Team Fair Play di Nicola Ughi”