Chiedere aiuto quando si è in una situazione di sofferenza può apparire come un’impresa impossibile! Può sembrare un’azione così temeraria che la situazione di malessere può essere giudicata come preferibile e immutabile.
Al contempo, l’idea di chiedere aiuto, può far sentire deboli e bisognosi, può far vergognare e sentire in colpa. Può far venire la paura di essere solo un peso e che tanto, non esiste nessuno che possa sostenerci.
Tanto dolore difficile da esprimere e complicato da far capire a qualcun altro. È normale non sapere che pesci prendere.
Quando le cose in famiglia non vanno bene, quando si sente di non avere amici, quando la scuola è difficile, quando sembra che nessuno ti voglia ascoltare, ci si può sentire sommersi dagli eventi e si potrebbe pensare non esistano modi per migliorare la situazione.
Sentirsi soli può spingere ad allontanarsi dagli altri, soprattutto se la maggior parte delle persone, tacendo o agendo, ci sembrano ostili. A volte si spera che qualcuno spontaneamente riconosca la situazione e sappia cosa fare, che un professore o un genitore dovrebbero sapere che così le cose non vanno. Purtroppo, non è detto che sia così e allora ci si può prendere il diritto di interrompere i circoli viziosi in corso e provare, con grande coraggio, a parlare.
Anche se in questo momento non lo senti, dentro di te ci sono le risorse necessarie per farlo e anche se adesso non sai come usarle (è normale che serva un po’ di tempo per organizzarsi) un giorno ti sentirai pronto per farlo. Allora potrai trovare quella persona che voglia guardarti e sappia ascoltarti, qualcuno che sappia come aiutarti.
Un professore un po’ più gentile degli altri, un ragazzo o una ragazza di un’altra classe, magari un parente che non hai mai considerato.
Chiedere aiuto è un processo di tentativi e di crescita personale, è anche trovare il proprio modo di esprimere le emozioni e di darci valore.
Quindi provare a parlare della tua sofferenza non conferma la paura che sei sbagliato/a, ma mostra invece, che hai riconosciuto ciò che sta succedendo, che il tuo dolore è importante, quello che provi è reale e che cercandole esistono persone che lo sanno riconoscere.
Anche per questo esiste il progetto Fair Play, per offrirti una mano e sostegno psicologico se ne senti il bisogno. Abbiamo una pagina Facebook per informare su tutte le iniziative che portiamo avanti e per ogni dubbio, un blog di discussione.
Se vuoi provare a raccontarti e chiedere aiuto, puoi sempre rivolgerti a noi!