Reagire, raccontare, rispondere: sono i tre momenti della storia di Chiara che evidenziano l’evoluzione di un percorso personale volto alla costruzione di un’identità nuova, fortemente incentrata sull’affermazione della propria diversità, una diversità che può competere ed essere funzionale nel veicolare un messaggio: “Non sei un piede, non sei una gamba”.
Questo è il mantra che la mamma di Chiara Bordi, concorrente di Miss Italia 2018, le ripeteva durante il periodo che seguì l’incidente in cui Chiara perse parte dell’arto inferiore sinistro.
Nonostante i momenti bui, di sconforto e di disperazione, pieni di incertezze, come una fenice Chiara rinasce dalle sue ceneri, riscoprendo un forte attaccamento alla vita e dandosi la possibilità di essere qualsiasi cosa desideri: la spinta ad una vita nuova è stata forte a tal punto da permetterle di sperimentare al massimo le sue capacità e di costruire il proprio futuro con forza, entusiasmo e senza paura. Di fronte a tutto questo c’è chi di contro è spietato, crudele, soprattutto vile, dietro alla tastiera di un computer: “ti voteranno solo perché sei storpia!”, fraintendendo così l’intenzione di raccontare il proprio vissuto con la voglia di attirare l’attenzione e approfittare della propria condizione per vincere facile; è invece un modo per sfidare se stessi e portare un messaggio al mondo.
All’insulto la sua risposta è stata diretta e incisiva: “A me mancherà pure un piede, ma a lei mancano cervello e cuore”, che denota una grande morale reattiva alle critiche. Nessuno riuscirà a infrangere l’idea che Chiara ha di se stessa: una persona che non si ferma alla bellezza esteriore, peraltro indiscutibile, ma che si apre al dinamismo e alla volontà di guardare la vita in tutte le sue sfaccettature, senza precludersi alcuna nuova possibilità sulla base di ciò che non si ha più, bensì vivere puntando su ciò che si ha ancora e che si può creare a partire da un’esperienza negativa.