All’Istituto tecnico Salvemini, a Bologna, ci sono sessanta studenti con disabilità. È una scuola impegnata nell’integrazione dei ragazzi con bisogni particolari.
In quella scuola per sei anni è andato Luca, un ragazzo affetto dalla sindrome della X fragile, che manifesta tratti autistici.
Mr Be Free richiama al nome di un video realizzato proprio grazie a lui, nel quale insieme agli altri studenti della scuola è protagonista di una ripresa di qualche minuto. Il tema principale del filmato sono le frasi che il ragazzo che è solito pronunciare durante le ore scolastiche, che quanti non troppo pigri per comprendere e andare a fondo mentre lo ascoltano, percepiscono come un inno all’inclusione.
Il titolo fa riferimento ad una frase di una cantante nota a tutti, Laura Pausini, che il ragazzo si è divertito a cambiare: “mi servi qui”, diventato appunto “mister be free".
Non è un caso che durante il video vengono ripetute le frasi” siete l’energia, la mia forza vitale” riferite a tutte quelle persone che hanno saputo trasformare la diversità in una risorsa; sì, perché i compagni, i professori, ognuno ha contribuito a rendere quello che poteva essere non essere non accettato in qualcosa che può arricchire tutti, per fare della fragilità un punto di forza e uno spunto e per far diventare la scuola “ un’isola felice dove, nonostante tutto sia imperfetto si vive sereni e non si pensa al difetto” per riprendere le parole della canzone realizzata dagli alunni.
Questa è una storia che racconta come si possa sostenere un percorso di inclusione, senza considerare Luca, ma anche ogni altro ragazzo affetto da disabilità come un problema ma come una persona portatrice di valori, di affetto e di emozioni.
Luca si sente libero, si legge dai suoi occhi, da quello che raccontano le persone che gli sono vicine, lui non sente la necessità di apparire in un certo modo o di dover rispondere a determinati canoni, agisce con la più totale spensieratezza e ci insegna che il giudizio degli altri non è così importante, ma conta di più l’aspetto umano.
L’obiettivo della scuola è quello di lavorare sull’integrazione e di andare oltre le barriere, promuovendo e dando da spinta verso la quale tutti dovremo essere orientati: conoscenza dialogo e rete di relazioni servono per capire che in ogni persona, unica, c’è un mondo da scoprire andando oltre le apparenze.
Questa storia è la dimostrazione che per uscire dai luoghi comuni basta soltanto volerlo e non guardare, bensì osservare, non sentire, ma ascoltare, non giudicare ma entrare in empatia con gli altri. perché tutti possano sentirsi amati e accettati. Non importa se ci sono delle difficoltà: a volte le sfide più difficili sono quelle che portano a risultati migliori e ci lasciano più doni.
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