Ogni volta che varco il cancello dell’Istituto Santoni-Gambacorti incontro lui... un gattone bianco nero che mi accoglie.
Questo dolce felino ha trovato la sua casa proprio qui in questo luogo animato da studenti.
Mi piace pensare che questo micio di cui non conosco il nome sia il guardiano della scuola, si avvicina a tutti, si struscia con tanto di fusa profuse, osserva e gioca come solo i felini sanno fare.
I ragazzi e le ragazze durante l’ora di ricreazione precisamente alle 10:50 appena scatta il suono della campanella si dirigono felici e affamati dal solito merendaio e poi se la giornata è assolata si trattengono fuori a chiacchierare per qualche minuto, sorridono, scherzano e parlano della verifica, degli innamoramenti, delle delusioni e paure..
Lui osserva, si avvicina a tutti e si fa coccolare ma nello stesso tempo coccola chi si lascia sfiorare dal suo manto bicolore, gioca, fa gli agguati distraendoli dal loro mondo.
L’adolescenza una fase della vita investita da profondi cambiamenti in cui ci si può sentire disorientati poiché è questo il periodo in cui si inizia la ricerca della propria identità.
In questo periodo della vita da un lato c’è la spinta a costruire, sperimentare, mettersi in gioco, dall’altro la forte necessità di omologarsi e appartenere al gruppo dei pari.
Ognuno si troverà a fare i conti con le proprie risorse e le proprie fragilità.
Una celebre frase dell’attrice AUDREY HEBURN racchiude l’essenza del mondo felino molto simile al mondo degli adolescenti: ”Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene.”
Simona Cotroneo, Psicologa