Ognuno di noi si affaccia su una immensa diramazione di scelte, di strade; ogni giorno della nostra vita noi siamo consapevoli delle nostre scelte e delle nostre decisioni e allo stesso modo, lo siamo anche quando a discapito di un qualcosa ne trascuriamo alcune.
Questo sarebbe quanto è accaduto in una famiglia del Pistoiese in cui la figlia della coppia, di 13 anni, ha inscenato una rapina perché si sentiva trascurata dai genitori; al dire della ragazza questi erano troppo immersi nel loro lavoro, così tanto da portare la stessa a compiere un’azione a dir poco folle. È un caso molto singolare questo che ci troviamo a leggere oggi ma la cruda e dura realtà dei fatti è quella che a volte ci scuote maggior mente in profondità. Tante volte, forse troppe, incolpiamo i ragazzi delle loro azioni poco responsabili, troppo di impeto, poco consapevoli, ma se ci fermiamo un attimo a vedere i retroscena che sorreggono quelle azioni, capiremmo che in realtà a volte sono dei richiami di attenzione, a volte troppo irruenti ma pur sempre richiami di attenzioni mancate.
Non c’è un giusto o sbagliato, a mio modesto parere, in questa situazione; tante famiglie, soprattutto in questo delicato periodo in cui il lavoro è considerato forse, più prezioso del normale; periodo in cui magari si preferisce lavorare più del dovuto per assicurare un futuro degno ai nostri figli o per dar loro semplicemente una vita priva di eccessive preoccupazioni; diventa difficile riuscire a dare nel corso di una giornata le stesse attenzioni e le stesse priorità a tutto. Dall’altro lato, non sempre i ragazzi sono ragazzini, a volte è necessario renderli parte attiva nella vita familiare, far sì che la loro voce sia presente. Consapevoli del loro limitato aiuto ma pur sempre volenterosi nel conoscere e nel poter spendere una parola di supporto alla famiglia; ed ecco che forse a volte commettiamo involontariamente degli errori di giudizio, credendo di proteggere ciò che più amiamo al mondo.