«Ieri abbiamo ricevuto una telefonata molto inaspettata. Siamo stati messi in contatto con il Presidente del Consiglio Conte che ha chiesto un aiuto da parte mia e di mia moglie: se queste stories, anche in piccolissima parte riusciranno a essere utili, io non posso che esserne contento.
Ci è stato chiesto un aiuto sull'esortare la popolazione, soprattutto quella più giovane, a utilizzare la mascherina». I destinatari della telefonata del premier sono Fedez e Chiara Ferragni, la coppia di influencer più popolare in Italia; l’obiettivo è quello di raggiungere il maggior numero di persone e sensibilizzarle così all’uso della mascherina per diminuire l’effetto di questa seconda ondata del Covid-19. Il presidente del Consiglio ha quindi deciso di puntare sul potere della condivisione e di rivolgersi a due dei personaggi più amati e seguiti, con la speranza che la loro popolarità e la loro visibilità possa spingere, sempre di più, i ragazzi a comprendere il motivo per cui è estremamente importante utilizzare i dispositivi di protezione individuale e sensibilizzarli al loro utilizzo.
Questa notizia ci fa riflettere su due aspetti. Il primo riguarda l’utilizzo positivo dei social e il conseguente potere della condivisione: Conte ha infatti voluto puntare sulla visibilità e sulla notorietà che Fedez e Chiara Ferragni hanno sui social, per diffondere l’utilizzo della mascherina e di tutti i dispositivi di protezione, fondamentali per affrontare questa seconda ondata di pandemia. Il secondo aspetto riguarda invece lo stupore creato dalla notizia che Conte ha dovuto rivolgersi a due influencer per far sì che si diffonda, anche fra i più giovani, il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione. Ci dovremmo chiedere come mai il Presidente del Consiglio dei ministri debba rivolgersi a due personaggi del mondo dei social per diffondere un messaggio fondamentale per la salute e per l’economia del nostro paese; appare dunque assurdo che le persone possano dare più credito a due influencer piuttosto che al premier Conte. Ricordiamo che seguire le raccomandazioni rientra nella logica della responsabilità individuale, che ognuno di noi ha nei confronti della collettività.