“È dunque questo che chiamiamo vocazione: la cosa che fai con gioia, come se avessi il fuoco nel cuore e il diavolo in corpo?”
Josephine Baker
Tutti nella vita, presto o tardi, abbiamo avuto la sensazione che qualcosa ci chiamasse a percorrere una certa strada. Scrive James Hillman nel suo libro "Il codice dell'anima" che alcuni di noi questo “qualcosa” lo ricordano come un momento preciso dell’infanzia, quando un bisogno pressante e improvviso, una fascinazione, un curioso insieme di circostanze, ci ha colpiti con forza di annunciazione: ecco quello che devo fare, ecco quello che devo avere. Ecco chi sono. Capita anche che la chiamata non è stata magari così vivida, che ci sono state soltanto flebili e piccole spinte verso qualcosa di peraltro poco determinato. La vocazione è quella strada che nella vita ti da una direzione. E il talento? Il talento riguarda le diverse abilità che una persona possiede: talento per la musica, la cura degli altri, la comunicazione, la danza, il canto etc..
Raccontare e raccontarsi questo è lo stimolo che il progetto FairPlay propone questa estate a tutti i giovani adolescenti.
FairPlay si occupa di prevenzione del disagio giovanile e i fenomeni di violenza, e allora la domanda che possiamo porci può essere: quale correlazione esiste tra un progetto di prevenzione e il proporre un lavoro sulla vocazione e i talenti?
La risponda non è una sola, ma sono tante: la vocazione è una chiamata a cui tutti prima o poi dobbiamo rispondere, rappresenta una strada che porta con sé una direzione, il talento non è uno ma sono tanti e scoprire il proprio talento consente di esprimere se stessi, di donare qualcosa di sé al mondo.
L’adolescenza è l’età dell’indecisione in cui all'orizzonte si profilano tante strade e questo è un bene in quanto vi sono tante possibilità, ma spesso nelle numerose scelte ci si sente smarriti, disorientati, non si riesce ad andare avanti e, in poche parole, ci si ferma, ci si chiude in se stessi fino a perdersi.Ecco allora che abbiamo pensato di dare la possibilità a tutti i ragazzi e le ragazze di raccontare i propri sogni, passioni, interessi, i propri talenti e anche la propria vocazione. Raccontare, condividere, poter esprimere liberamente se stessi, questo ha un effetto positivo e stimolante per coloro che invece credono di non avere nessun talento, per coloro che non credono più in se stessi.
Al nostro invito state rispondendo in tantissimi e questo mi da la forza per credere ancora di più che tutti noi, in particolare i giovani, abbiamo bisogno di raccontarci e di credere in qualcosa che ci rende vivi per poter andare avanti.
La bellezza, i desideri, i sogni e le passioni sono il motore indispensabile per il nostro cammino. Tutto questo lavoro che stiamo svolgendo avrà una continuità con i laboratori che FairPlay propone nelle classi e infatti a settembre, quando ripartiremo, un incontro sarà dedicato proprio a questo argomento. Tutto ciò rappresenta un modo per migliorare le relazioni nel gruppo classe, per stimolare a conoscersi meglio e avere maggiore fiducia in se stessi.
La bellezza è il vero antidoto contro la violenza.