Le società attuali e le realtà che ci circondano sono dinamiche, veloci e non ci consentono spesso di ottenere spazi individuali veri, in cui trovare il rumore dei propri pensieri per ascoltarli.
Stare con noi stessi però serve, infatti la capacità di stare da soli è la condizione basilare per relazionarsi. Come sostenevano Winnicott e Fromm, due famosi psicoanalisti del Novecento, la capacità di stare da soli è il tassello di base per la costruzione dell’identità.
L'importante è non confondere il desiderio di passare del tempo con noi stessi come un desiderio di asocialità ma, invece, come una reale necessità dell'uomo.
Anche nel gergo comune si usa l'espressione “Hai bisogno di staccare”, proprio per rappresentare un momento positivo di riflessione personale che ci permetta di assimilare in modo sano la realtà circostante, che può, spesso e volentieri, stressarci.
In questo momento difficile per tutti a causa della dilagante pandemia da coronavirus che ha determinato alcuni provvedimenti da parte del governo i quali c’impongono di stare a casa, stiamo vivendo un’esperienza mai provata prima: rinunciare alle relazioni con il mondo esterno e a tutta la dimensione “corporale” con cui gli uomini esplorano molti aspetti della loro vita.
Come vivere allora questo tempo per stare da soli senza sentirsi isolati?
Il tempo per noi stessi può essere trascorso in miriadi di forme differenti, dallo sport alla lettura come dalla pittura alla scrittura, e così via, fin quando la nostra fantasia non si limiti. Dunque stare da soli non vuol dire sentirsi soli, questo può essere un tempo per ritrovarsi con se stessi, per riflettere e dare valore alla propria vita.