Al mondo d’oggi, purtroppo, la violenza è sempre più diffusa e utilizzata come strumento relazionale, a prescindere dall’età di riferimento o dalla classe sociale di appartenenza.
La violenza può assumere sfaccettature diverse, può essere quindi fisica come verbale, ma in entrambi i casi produce effetti sociali devastanti. In adolescenza, per esempio, ricevere stimoli violenti può condizionare lo sviluppo dell’identità in un’ottica negativa.
A Pisa, al Liceo Classico Galileo Galilei, diversi professori hanno ripetutamente utilizzato violenza verbale come strumento relazionale da utilizzare contro i propri studenti, senza tener conto degli effetti stressanti che potevano innescare nei giovani a livello psicofisico. I ragazzi, però, non si sono persi d’animo e, utilizzando la partecipazione studentesca, hanno trasmesso un messaggio sociale molto forte, sicuramente più educativo di quello proposto da coloro che dovrebbero guidare gli studenti e che, invece, si ritrovano accusati di bullismo. Gli insegnanti non possono perdere di vista il proprio ruolo pedagogico e gli effetti che questo produce sulle nuove generazioni, sia per quanto riguarda la costruzione dell’autostima dei giovani, sia per quanto riguarda lo sviluppo delle loro capacità relazionali e sociali.
La scuola deve infatti educare anche alla vita.