Junior Cally è un rapper romano molto famoso tra i più giovani e la sua caratteristica principale è l’utilizzo di una maschera durante le sue esibizioni. Il rapper è stato presentato come uno dei concorrenti della settantesima edizione del Festival di Sanremo ed è subito sorta una polemica, derivante dal contenuto dei suoi testi, ritenuti violenti e sessisti.
Il conduttore di Sanremo ha affermato di aver invitato Junior Cally “all’insegna della donna”, dichiarazione contrastante con i contenuti dei testi del rapper. I suoi brani, escludendo quello che presenterà al Festival, sono ricchi di insulti a sfondo sessuale nei confronti delle donne e di aggressioni verbali; il videoclip della canzone “Strega”, in particolare, mostra il cantante che si muove minacciosamente di fronte ad una ragazza legata mani e piedi ad una sedia e con un sacchetto sulla testa, mentre si divincola per liberarsi: se le parole e le immagini hanno un valore, qui abbiamo la rappresentazione di una costrizione violenta ed il racconto di un femminicidio. Nei suoi testi troviamo dunque la rappresentazione della donna, giovanissima o anziana, come insultabile, oggetto di piacere o trofeo tribale.
Il repertorio del rapper si muove lungo una direzione che è in contrasto sia con un Festival di Sanremo “pop e non sessista” e all’insegna del rispetto delle donne, sia con una società che lotta quotidianamente contro la violenza sulle donne. Testi offensivi e violenti come quelli di Junior Cally, non dovrebbero essere diffusi e pubblicizzati né da un Festival così importante come Sanremo, né dalla rete.
E’ infatti inaccettabile che venga pubblicizzato un’artista che, attraverso i suoi brani, incita alle violenze e alle aggressioni nei confronti delle donne; azioni come queste rendono ancor più difficile il duro lavoro di contrasto e di sensibilizzazione su temi inerenti la violenza sulle donne.
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