In Italia, come in tutti i Paesi nella cosiddetta "rea economia avanzata", il suicidio è diventata la seconda causa di morte tra gli adolescenti; tra le ragazze e i ragazzi si registrano più di 300 casi ogni anno. Nonostante questo, la società vive il disagio psicologico giovanile come un tabù; proprio per questo, i registi Alessandro Tosatto e Andrea Bastuzzi, hanno deciso di raccontare, attraverso un documentario, la realtà della sofferenza psichica dell’età evolutiva.
Il documentario si intitola “Come stanno i ragazzi” e mette in luce i problemi psichiatrici più diffusi tra gli adolescenti italiani, che molto spesso compiono gesti di autolesionismo o tentativi di suicidi. Il documentario, attraverso le testimonianze dirette dei ragazzi, racconta quali sono i problemi che ogni giorno i medici italiani incontrano e che rimangono ancora oggi nell’ombra; i registi hanno tentato di mostrare, attraverso un punto di vista differente, i tentativi di suicidio nella società contemporanea, competitiva e prestazionale, che non riesce a fornire certezze sufficienti ai giovani per garantirne la serenità.
I ragazzi sono infatti caricati, da parte della società, della famiglia e della scuola, di aspettative che non sono in grado di affrontare e di sopportare e questo eccessivo carico porta i giovani adolescenti ad affrontare un disagio, del quale non sanno e hanno paura e vergogna di parlare. Nel peggiore dei casi, il giovane tenterà l’ultima strada, ovvero quella del suicidio, per “risolvere” le proprie situazioni e condizioni di disagio, dalle quali non vede una via di uscita.
Il documentario offre dunque la possibilità di far partire progetti con ragazzi e ragazze, per educarli al confronto e al dialogo con gli altri, elemento fondamentale e capace di aiutarli qualora si ritrovino in situazioni gravi che non riescono a gestire.